giovedì 28 agosto 2014

"Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro"

Quest'estate così fredda è stata per me molto calda di eventi. E' come se fosse stato disegnato per me un percorso a tappe che mi ha permesso di arrivare fino alla giornata di ieri.
Tutto è iniziato con il viaggio in Sardegna, attraverso cui ho rivisto delle parti di me che non credevo nemmeno esistessero ancora; poi la vacanza in montagna che ha consolidato amicizie sulle quali stiamo gettando le basi della nostra vita; e infine la giornata di ieri che mi ha permesso di guardare oltre, introducendomi alla Chiesa di Cristo.
Ieri 26 donne (o forse 30) si sono incontrate in un'incantevole e bucolica cornice. 30 quasi perfette sconosciute si sono date appuntamento per incontrarsi, per rendere reali degli incontri virtuali, e così, come era già accaduto anche in passato, dal virtuale si è passati al reale, "e il Verbo si fece Carne".


Ho passato giorni a chiedermi cosa c'entrassi io con loro, a chiedermi come avevo fatto a farmi coinvolgere in questo evento. ok, non è stato difficile, in fin dei conti sono un animale sociale, perciò basta dirmi vieni e io vengo, complice il fatto che saltare sul nostro furgone ed accendere i motori per me è un vero piacere. Mentre andavo mi continuavo a chiedere: io cosa c'entro? Ed appena arrivata mi sentivo un'infiltrata; intuivo di far parte di qualcosa di grande, qualcosa che aveva smosso 30 donne e le relative famiglie (e qualcuna per arrivare è stata costretta a partire il giorno prima e dormire fuori casa! "Lo avrei fatto io??????" continuavo a ripetermi!), ma non capivo cosa. E forse non lo capisco tutt'ora. E' semplicemente successo, accaduto, come dice la mia amica Cristina. Forse a noi, a me, è chiesto solo di starci; è stata una Grazia che ci è stata donata e per la quale non so dire altro che "GRAZIE".
Non è stato semplice, perchè, nonostante quel che si possa pensare di me, troppa gente mi dà fastidio, mi intimorisce, perciò so che non ero io, realmente io, so che la nostalgia che oggi mi porto dietro è legata a questo.
Ma so anche che Lui, misteriosamente, mi ha voluta lì, insieme alle altre 29, testimone del fatto che Lui c'è! Perchè qualcosa ieri è successo, veramente successo, come ben racconta Daniela.
D'altronde Lui ci aveva avvertite: "Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" Mt 18,20... Siamo noi che siamo duri di orecchi...e allora ben vengano giornate come ieri, che ci riportano proprio a questo!

A proposito, a quando la prossima?????

ps: sarà mica stato un caso che ieri fosse proprio Santa Monica, vero?????

lunedì 25 agosto 2014

Io non sono brava per quello che faccio.


In questo mondo in cui misuriamo tutto, tutto sembra avere un valore quantificabile in numeri, anche la "bravura" è considerata direttamente proporzionale alle cose che si fanno.
Accade così che quando incontro qualcuno, più racconto quello che faccio, più mi sento dire "brava". Non quello che sono, ma quello che faccio! E' facile sentirsi lusingate da tale complimento, in fin dei conti mi faccio un c...o così e almeno gli altri lo riconoscono. E ci sono caduta tante volte in questo tranello, sentendomi fiera nel sentirmi dire "come sei brava!".
Ma è davvero così????
No! non posso credere che la "bravura" sia quantificabile, o almeno non con questo metro. Questo è il metro di misura che applichiamo oggi perchè la nostra società ci ha insegnato questo: più fai, più produci, più allora sei bravo e degno di lode. Vado allora con la mente alle immagini di alcune mie amiche che scelgono di dedicarsi alla famiglia ed ai figli (indipendentemente dal numero): non sono brave loro? E, permettetemi l'esempio estremo, una suora di clausura non è brava?
Ed io, se mi fermassi, se decidessi ad un certo punto di smettere di correre, se scegliessi qualcosa di diverso, sarei meno brava?
Non ci sto. Non può essere questa l'ultima parola su di me, e su nessuno di noi.
Siamo bravi se rispondiamo alla realtà che ci è data, ciascuno con quello che è, con il proprio desiderio, con le proprie inclinazioni. Quando uno vive così, chi lo guarda non può che desiderare la stessa cosa per sè stesso e per i propri cari, non può non riconoscere che lì dentro, dentro quel modo di vivere, sta la bellezza della vita; e la "bravura", se così vogliamo chiamarla, è proprio nello stare alle circostanze che ti sono date e fare così della propria vita una testimonianza per gli altri.